Segretissimo 0590 - Sam Durell e la regina delle Amazzoni by Edward S. Aarons

autore:Edward S. Aarons [Aarons, Edward S.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa, Spionaggio, Segretissimo, Durell
editore: bandinottto
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

8

Durell s’inginocchiò accanto a O’Hara.

– Avremmo dovuto lasciarlo a São Felice – osservò. Inocenza alzò la testa. – Guarirà. È un vecchio coriaceo, molto resistente...

– Non tanto. E poi, non è in grado di camminare.

– Stanotte riposerà, e domani si sentirà meglio. Non dargli più liquore, per favore.

Durell guardò la ragazza. Credevo che tu lo odiassi, Inocenza.

– Lo odio, infatti. Ma si può lasciare morire un uomo? Tu gli hai distrutto il battello, che era la sua vita. Tutto ciò che aveva. Credo che sia morto con la sua nave. Amava il “Duos Irmãos” come non ha mai amato nemmeno me, o qualunque altra donna.

La ragazza osservò attentamente

la figura di Durell. – Inoltre, conosce realmente la strada, qualsiasi cosa tu abbia detto agli altri. – Fece un gesto sprezzante in direzione dei russi, dei cinesi e di Atimboku e soggiunse: – Quelli non sanno niente. E neppure tu. Solo O'Hara può condurvi alla piantagione di Don Federico.

Ci sei mai stata tu?

– No. Ma O’Hara me ne ha parlato tanto. È stato il periodo migliore della sua vita, quando lavorava per Don Federico.

– È tornato laggiù, ultimamente?

La ragazza spinse indietro la massa dei capelli nerissimi. – Un mese fa, mi pare. Ero felicissima di liberarmi di lui per pochi giorni. Manoel e io abbiamo pilotato il battello. Era un bel battello, nel suo genere.

– Che cosa ha detto O'Hara, quando è tornato?

– “Nehouma cousa” – rispose Inocenza. – Neanche una parola. Ma era felice, aveva un sacco di denaro. Mi ha comperato la catenina d'oro e il crocefisso. – Si portò una mano fra i seni e lo guardò con espressione afflitta. È stato l’unico regalo che mi abbia mai fatto, capisci.

Durell abbassò gli occhi sul vecchio comandante. Il liquore aveva aiutato O'Hara a proseguire per il primo tratto del sentiero, fuori Säo Felice. Per un po', gli abitanti del villaggio avevano seguito quel curioso safari, poi uno per uno, quando il gruppo s’era inoltrato nelle foreste e nelle paludi dietro le cascate, s’erano fermati. O’Hara aveva continuato a cantare come un ubriaco fino al cadere della notte, poi tutti insieme avevano proseguito al chiaro di luna. Allora lui era rimasto silenzioso, tranne un brontolio in sordina e il respiro ansante. Dopo due ore aveva avuto bisogno d'essere sorretto e Willie Wells non s’era mai allontanato dal suo fianco, tenendolo lontano da Vodaniev e da Soo. Ora Durell, mentre ascoltava il respiro ansante del vecchio, non riusciva a nascondere una certa preoccupazione.

– O'Hara...

– Vai all’inferno, figliolo! sussurrò il vecchio. – A meno che tu non mi dia qualcosa da bere.

– Non abbiamo altre bottiglie. Avete detto che potevamo seguire una vecchia strada ferrata... – insisté l’americano.

– Esatto. Su, alla biforcazione del fiume.

– Quanto è lontana da qui?

– Non lo so. Dove siamo adesso? Vicino al fiume?

– Sì. A una ventina di chilometri a sud di São Felice.

– Domattina, allora. Ci arriveremo domani. Ora lasciami in pace – borbottò O'Hara. – Lasciami dormire. Inocenza, vieni qui, sdraiati vicino a me e fa la brava ragazza.

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